lunedì 20 aprile 2015

Immigrati, Islamici e pacificazione della Libia







Negli ultimi anni gli illegali governi Italiani hanno fatto delle spese che non dovevano, tipo acquisto di aerei ed altro, mandare per il mondo centinaia di soldati per pacifica e portare ordine in “casa altrui” con relativo costo per i “sudditi” Italiani; senza alcun vantaggio, ma anzi essendo concausa di disastri umanitari, immigrazioni e criminalità; tutti dicono governo in testa di volere fare qualcosa ma qualunque cosa facciano è peggio di prima, sarebbe ora che si cominciare a usare la testa e non più i nostri soldi per creare soccorsi umanitari molto discutibili, ammesso che ci sia qualcuno che non sia un venduto, rinnegato o peggio ancora.

Allora, le armi le abbiamo e, i motivi pure, certo adesso bisognerebbe vedere chi ha le palle!


L'Italia ha un certo trascorso storico con la Libia e può vantare diritti e doveri.


La valanga di immigrati non si arresterà, anzi è destinata ad aumentare, fino al punto che nel mondo non si saprà più chi ha costruito il colosseo: se l'impero Romano oppure gli immigrati mussulmani.


PER RISOLVERE IL PROPBLEMA DELL'INVASIONE SELVAGGIA DEI MUSSULMANI E DEI RIFUGIATI AVENTE DIRITTO SI DEVE FARE LA SEGUENTE COSA.


L'Italia in prima magari con l'appoggio di Grecia, spagna e di qualche altra nazione deve andare in Libia a ristabilirte l'ordine in quel paese e pacificarlo, creare delle strutture lì, per quanto riguarda gli immigrati, e convogliarli sepre lì.


Se qualcuno osa opporsi allora gli si dice di prendersi la rogna e gli Islamici in casa loro diversamente non rompessero i coglioni, quando la Francia decise di andare a bombardare la Libia non ci ha certo chiesto il permesso, ma solo l'appoggio logistico e quegli idioti di governanti italioti gli hanno concesso.


Spero che i gagliardi politici e comandanti militari italiani non abbiano paura di quattro beduini o quella banda di stronzi dell'Isis, che poi sarebbe l'occasione di fargli le chiappe.


Ristabiliamo l'ordine in Libia e facciamo lì i campi di accogloienza per immigrati.

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