sabato 9 luglio 2011

Globalizzazione



La globalizzazione non è un fenomeno naturale  di progresso anche se  di allargamento della sfera delle relazioni sociali sino ad un punto che potenzialmente arriva a coincidere con l'intero pianeta. Interrelazione globale significa anche interdipendenza globale, per cui i capitalisti difficilmente renderanno conto delle loro malefatte a leggi e governi, per cui le sostanziali modifiche che avvengono in una parte del pianeta avranno, in virtù di questa interdipendenza, ripercussioni anche gravi  in un altro angolo del pianeta stesso, in tempi relativamente brevi, dallo sfruttamento e la proletarizzazione di intere masse e popoli, delocalizzazioni di attività produttive, impoverimento e decadenza di intere nazioni, accumulo e occultamento di sempre più enormi capitali da parte delle Plutaocrazie borghesi e, senza doverne rendere conto ad alcuno, impossibilità da parte dei governi di potere intervenire sui crimini della borghesia liberista.
Questa  globalizzazione Liberista è un inganno per i popoli e un paradiso per i borghesi, in passato i capitalisti borghesi hanno dovuto usare anche i cannoni per aprirsi a nuovi mercati (vedi la cina, prima della rivoluzione) oggi finalmente sono riusciti ad aprirsi un mercato mondiale; questa forma di globalizzazione ha e sta avendo effetti radicalmente dannosi in tutto il pianeta, verrano cancellate intere culture e popoli, viene affossata la democrazia e la proletarizzazione del pianeta, ma l'arricchimento e la dittatura da parte di Oligarchie e questo  su scala mondiale, in campo economico, sociale, culturale e ideologico, tendenti a:
* Questo presunto superamento delle  barriere materiali e immateriali alla circolazione di persone, cose, informazioni, conoscenze e idee, non emanciperà i popoli e legenti ma ci uniformerà agli interessi della borghesia liberista sulla base delle condizioni economiche, gli stili di vita uniformate, e la criminalizzazione  di ideologie che non siano   in conformità col modello occidentale metropolitano.
La globalizzazione viene generalmente presentata come un fenomeno di origine recente, tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, le cui cause più importanti sono:
* l'avvio da parte delle plutocrazie  di un ciclo politico-economico nei paesi capitalisti di forte ampliamento della sfera economica privata sia all'interno che su scala internazionale;
* la crisi e la fine dei sistemi "socialisti" in Europa orientale, e in particolare del paese guida del sistema "socialista" mondiale, l'Unione Sovietica;
* la rapida crescita e diffusione di nuove tecnologie informatiche applicate alle telecomunicazioni sia nelle attività economiche che nella vita quotidiana, in grado di ridurre drasticamente i tempi, i costi e altri ostacoli tecnici delle comunicazioni a grande distanza.
* Le manovre di occulte organizzazioni e massoniche per dominare il pianeta
La globalizzazione è prevalentemente riferita al campo economico, sebbene i fenomeni generalmente associati al termine non siano solo economici. La globalizzazione riguarda sia le relazioni economiche e finanziarie che le comunicazioni e l'informazione. In questo economico-finanziario la globalizzazione è più precisamente un processo di integrazione economica mondiale, la quale comporta:
l'eliminazione di barriere, di natura giuridica, economica e culturale, alla circolazione di persone, cose e beni economici in generale;
l'ampliamento su scala internazionale delle opportunità economiche da parte dei capitalisti (opportunità d'investimento, di produzione, di consumo, massimo sfruttamento dei lavoratori  e schiavizzazione degli stessi etc.), in particolare in relazione alle condizioni di prezzo o di costo (arbitraggio);
l'inasprimento della concorrenza nei settori interessati dai fenomeni suddetti, in particolare tendenza al livellamento di prezzi e costi alle condizioni più convenienti su scala internazionale per la borghesia;
il rafforzamento della interdipendenza tra operatori, unità produttive e sistemi economici in località e paesi geograficamente distanti, tale per cui eventi economici in un luogo hanno ripercussioni, spesso inattese o indesiderate, in altri.
I settori economici più fortemente investiti da questi processi e certamente coinvolti nella fase più intensa d'integrazione mondiale sono quelli legati al commercio internazionale e ai mercati finanziari. In particolare i mercati finanziari, per la loro forma organizzativa e per la particolare natura dei titoli trattati, sono maggiormente sensibili e facilitati nella ricerca di opportunità economiche vantaggiose, e nel contempo hanno potuto sfruttare in massimo grado le innovazioni telematiche per soddisfare queste esigenze. Attualmente, grazie ai sistemi di contrattazione telematici, le maggiori piazze finanziarie mondiali, come New York, Tokyo, Londra e Francoforte, formano virtualmente un unico gigantesco mercato operante 24 ore su 24, a cui è possibile collegarsi in qualunque momento da qualunque parte del mondo. Il fenomeno della globalizzazione ha radici vecchie è molto difficile che operatori, intelletuali ed altri divulghino la verità  anche perchè sono al soldo di questo potere. La gran parte degli studiosi operano per fare solo confusione e impedire che la gente comune capisca, come prima approssimazione, utilizza la partecipazione di un paese, o gruppo di paesi, al commercio internazionale. Un altro indicatore con cui si cerca di misurare la globalizzazione è la partecipazione ai mercati finanziari internazionali nonc'è i benefici, ma se guardiamo in giro vediamo che gli unici a beneficiare sono i plutocrati , mentre interi paesi vanno in miseria e bancarrotta.

Petrus Marotta 9 Luglio 2011

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